Tutto era stato minuziosamente programmato nell'esistenza della famiglia Antonini: ricchezza, successo, perfino i sentimenti. Tutto, tranne la nascita di Richard, concepito in un momento di inconfessabile debolezza e cresciuto sotto le soffocanti ali protettrici di una madre troppo perfetta, abituata a nascondere sotto una gelida indifferenza l'umiliazione di sapersi continuamente tradita dal brillante marito, celebre direttore d'orchestra in tutto il mondo. Un giorno, nel suo triangolo d'amore-odio entra irruente la presenza di Susan, la giovane moglie di Richard, anche lui lanciato verso una promettente carriera di musicista. E qui scoppia la scintilla che anima tutta la trama: il figlio contro la madre, nel tentativo di spezzare le catene di un amore che rischia di distruggerlo perfino nel fisico; Susan impotente contro la debolezza di Richard e contro la gelosia della suocera che minaccia non solo il suo destino di moglie ma anche quello di madre. Una dinamica di situazioni, rancori, irrisolubili sensi di colpa, inaspettate risoluzioni, che stringono i personaggi nella morsa di un unico improgrammabile sentimento. È l'amore, un meccanismo diabolico, senza fine, che la Van Slyke "fotografa" con la sua ben nota maestria in questo coinvolgente romanzo. Una storia di calda, sconcertante verità: lo specchio di una condizione universale in tanti paesi, in tante famiglie.