La *vita è breve e il desiderio infinito / Patrick Lapeyre ; traduzione di Marcella Uberti-Bona
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pubblicazione | Parma : Ugo Guanda, [2011] |
descrizione | 285 p. ; 22 cm. |
serie | Narratori della fenice |
È un giorno di inizio estate quando squilla il telefono e Nora annuncia il proprio ritorno. Sono passati venticinque mesi, tre settimane e cinque giorni. Ma per lei è come se fossero passate solo due settimane da quando ha lasciato Parigi, quasi che il tempo e l'amore fossero reversibili. Ambigua fin dalle origini - di madre francese e di padre inglese -, aspirante attrice, giovanissima e inquieta, Nora è la donna eternamente sfuggente e inconoscibile. Capace di slanci improvvisi e di fughe inspiegate, nella sua sovrana ingratitudine tiene avvinti a sé due uomini quantomai diversi.
A Parigi la aspetta Louis Blériot, traduttore freelance, quarantenne con il look dell'eterno ragazzo, che vive con la moglie Sabine - una donna colta, intelligente, amorevole - vigliaccamente in attesa che lei lo lasci. Fin dal primo incontro, Nora è stata per lui «la ragazza che gli è destinata», capace di tenerlo in uno stato di eterna sospensione fra «l'angoscia dell'infedeltà e la depressione della fedeltà».
A Londra la cerca Murphy Blomdale, operatore finanziario, americano al cento per cento nel suo volontarismo austero e iperattivo, un uomo che legge sant'Agostino e coltiva la rara virtù della pazienza, e che non riesce a convincersi dell'abbandono di Nora, forse perché «qualcosa lo trattiene dal rinunciare a essere felice».
Autore capace di intrecciare con grande raffinatezza romanticismo e ironia, in un gioco di intersezioni e moltiplicazioni Patrick Lapeyre scrive una storia intensa e disarmante di sofferenza e di estasi. E reinterpreta in chiave contemporanea i temi dell'amore fatale e del triangolo amoroso, tentando di risolvere la delicata equazione della vita e del desiderio.